Fase 2 Covid-19: il comparto conserviero in Campania tra crisi e opportunità

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Fase 2 Covid-19: il comparto conserviero in Campania tra crisi e opportunità

Comparto conserviero in Campania, il Coronavirus ha cambiato le prospettive di produzione e vendita. Intervista ad Antonio Salvati, responsabile export per la Salvati Mario & C. Spa
L’ondata di cambiamenti del coronavirus ha smosso anche il comportato conserviero campano. A raccontarci gli ultimi cambiamenti Antonio Salvati, responsabile per il marchio Fontanella 1957 dell’area export.

Dott. Salvati come sono andati questi mesi di quarantena per il vostro comparto?
Anche noi, come le altre aziende conserviere, abbiamo avuto una situazione altalenante.
Sul piano commerciale la vendita dei formati retail, ovvero quelli dedicati alle famiglie, sono aumentate dal 20% al 40%. Parliamo dei cosiddetti prodotti al dettaglio come barattoli di pelato o la passata di pomodoro. L’inverso per il settore della ristorazione, come ristoranti e pizzerie; le vendite sono diminuite o meglio azzerate con la chiusura di queste attività.

Con la riapertura delle attività ristorative le vendite dovrebbero aumentare?
Sì, ma la perdita avuta in questi 3/4 mesi di blocco, non sarà colmata.
L’invenduto resterà tale. Molte attività hanno ripreso da qualche settimana e i consumi registrati in precedenza non saranno gli stessi, con le nuove disposizioni i ristoratori non avranno lo stesso numero di cliente a sedere. Dobbiamo anche aggiungere i mancati pagamenti di questi mesi, dove alla vendita dei prodotti non è corrisposto il pagamento da parte di chi ha acquistato. Anche qui abbiamo un buon 40% di entrate in meno.

Come si prospetta allora questo 2020?
Abbiamo come tutti riparametrato la prossima produzione e allo stesso tempo modificato i nostri piani commerciali. Allo stesso tempo la prossima campagna di lavorazione vede all’orizzonte qualche difficoltà, fino ad ora ha piovuto poco e la piantumazione è avvenuta a step.

Sempre per il problema del coronavirus.
In parte, ma anche per ottimizzare la raccolta, si è coltivato a cadenza mensile in modo tale che eventuali eventi atmosferici estremi possano rovinare il raccolto.

Nell’ambito della prossima campagna come vi state organizzando in azienda con le nuove misure di sicurezza?
Con un confronto quotidiano con i nostri consulenti. Stiamo provvedendo a mettere in campo più misure di sicurezza, in modo particolare per chi lavora con altri colleghi. Immaginiamo il classico telo di lavorazione dei pomodori, dove le operatrici svolgono la loro attività, il cambio turno, ma anche recarsi in bagno è una situazione da attenzionare per evitare incontri tra dipendenti. Abbiamo sviluppato un nuovo piano di formazione per svolgere l’attività lavorativa in sicurezza e pensiamo anche a fare i testi sierologici per tutti i dipendenti a inizio produzione.

Come azienda avete attivato un PON su ricerca e innovazione, oggetto del progetto?
Non è la prima volta che facciamo un progetto del genere. E’ una attività di ricerca dedicata allo sviluppo di un prodotto biologico. Collaboriamo con SSICA di Parma e il CNR di Pozzuoli. Seguiamo il prodotto dal seme fino alla raccolta e alla lavorazione, a seguire da vicino questo percorso la nostra responsabile qualità Fiorita Salvati, attualmente consigliera al Gruppo Alimentare di Confindustria Salerno.

 

Fonte: la redazione, Dott.ssa Maria Siano

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