San Marzano DOP: il “vulcanico” Re del Pomodoro dal 1770 ad oggi

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San Marzano DOP: il “vulcanico” Re del Pomodoro dal 1770 ad oggi

CARATTERISTICHE

La pianta e le bacche del pomodoro della varietà S. Marzano 2, KIROS o di linee migliorate ammesse alla trasformazione per la produzione del Pomodoro S. Marzano dell’Agro Sarnese Nocerino a denominazione di Origine Protetta DOP , devono presentare i seguenti requisiti:

1) Caratteristiche della pianta:

Sviluppo indeterminato di qualunque statura, con esclusione dei tipi indeterminati;
Fogliame ben ricoprente le bacche;
Maturazione scalare;
Bacche acerbe con “spalla verde”

2) Caratteristiche della bacca del prodotto fresco idoneo alla pelatura:

  • a) bacca con due o tre logge, forma allungata cilindrica tendente al piramidale con lunghezza da 60 a 80 mm. calcolata dall’attacco del peduncolo alla cicatrice stilare;
  • b) sezione trasversale angolata/tondeggiante;
  • c) rapporto assi: non inferiore a 2,2 + 0,2 (calcolato tra lunghezza dell’asse longitudinale e quella dell’asse trasversale maggiore nel piano equatoriale);
  • d) assenza di peduncolo;
  • e) colore rosso tipico della varietà;
  • f) facile distacco della cuticola;
  • g) ridotta presenza di vuoti placentari;
  • h) pH non superiore a 4,50;
  • i) residuo rifrattometrico a 20° C uguale o superiore al 4,0%;
  • l) limitata presenza di fasci vascolari ispessiti nella zona peziolare (fittone).

Sono ammesse le seguenti tolleranze:

  • al punto a) frutti di forma leggermente irregolare, ma tipica della varietà, purché non interessino più del 5% della partita;
  • al punto d) peduncoli: massimo l’1% dei frutti;
  • al punto e) arca gialla fino ad un massimo di 2 cmq per frutto purché non interessino più dei 5% della partita;
  • al punto i) è ammissibile per il residuo rifrattometrico a 20° C una tolleranze di -0,2.

COLTIVAZIONE

Le condizioni ambientali e di coltura del territorio destinato alla produzione del pomodoro illustrate all’art. 3 devono essere quelle tradizionali e comunque atte a conferire al pomodoro le proprie caratteristiche descritte nel successivo art. 5. Dal punto di vista morfologico, il comprensorio dell’Agro Sarnese-Nocerino si estende nella pianura del Sarno che è ricoperta per la maggior parte da materiale piroclastico di origine vulcanica.
Dal punto di vista strettamente pedologico, i terreni dell’Agro Sarnese-Nocerino si presentano molto profondi, soffici, con buona dotazione di sostanza organica ed un’elevata quantità di fosforo assimilabile e di potassio scambiabile.
L’idrologia del territorio è molto ricca per la presenza di numerose sorgenti e di abbondanti falde a diversa profondità. L’acqua per uso irriguo, in genere viene derivata da pozzi che si alimentano direttamente dalla falda freatica.
Circa il clima, l’Agro Sarnese-Nocerino risente della benefica influenza del mare. Le escursioni termiche non sono notevoli e qualora il termometro scende al di sotto dello zero, non vi permane a lungo; la grandine è una meteora piuttosto rara. I venti dominanti sono il Maestro del Nord e lo Scirocco del Sud. Le piogge sono abbondanti in autunno, inverno e primavera; scarse o quasi nulle in estate. Sebbene le piogge difettino nei mesi estivi, l’umidità relativa dell’aria si mantiene piuttosto alta. Il trapianto, di norma, si esegue nella prima quindicina del mese di Aprile, però può protrarsi fino alla prima decade di Maggio.
Il sesto di impianto deve essere minimo di 40 cm sulla fila e 110 cm tra le file; la forma di allevamento esclusiva deve essere quella in verticale con tutori idonei e fili orizzontali. Sono ammesse, oltre alle normali pratiche colturali, sia la spollonatura che la cirnatura. E’ consentita la coltivazione in ambienti protetti al fine di proteggere le coltivazioni dall’attacco di parassiti e insetti nocivi.
E’ vietata ogni pratica di forzatura tendente ad alterare il ciclo biologico naturale del pomodoro, con particolare riguardo alla maturazione.

La raccolta dei frutti è compresa tra il 30 luglio ed il 30 settembre e deve essere eseguita esclusivamente a mano, in maniera scalare, quando essi raggiungono la completa maturazione ed avviene in più riprese. I frutti raccolti devono essere sistemati e trasportati in contenitori di plastica, la cui capienza va da 25 a 30 Kg. Per il trasporto all’industria di trasformazione, le bacche arrivate al centro di raccolta aziendale e/o collettivo possono successivamente essere trasferite in cassoni, singolarmente identificati, in quantità non superiore a 2,5 quintali. La resa massima è di 80 tonnellate per Ha.

La raccolta dei frutti è compresa tra il 30 luglio ed il 30 settembre e deve essere eseguita esclusivamente a mano, in maniera scalare, quando essi raggiungono la completa maturazione ed avviene in più riprese. I frutti raccolti devono essere sistemati e trasportati in contenitori di plastica, la cui capienza va da 25 a 30 Kg. Per il trasporto all’industria di trasformazione, le bacche arrivate al centro di raccolta aziendale e/o collettivo possono successivamente essere trasferite in cassoni, singolarmente identificati, in quantità non superiore a 2,5 quintali. La resa massima è di 80 tonnellate per Ha.

TRASFORMAZIONE

La resa in prodotto trasformato non raggiunge valori superiori all’80%. Dal punto di vista produttivo le principali operazioni tecnologiche previste per la preparazione dei prodotti industriali (pelati) sono le seguenti:

  • Pomodori pelati interi: lavaggio e cernita – pelatura – separazione pelli – cernita prodotto – inscatolamento – aggiunta liquido di governo a pressione atmosferica o sotto vuoto – aggraffatura – sterilizzazione – raffreddamento scatole – magazzinaggio. Preparati in accordo alle buone norme di produzione.
  • Pomodori pelati a filetti: lavaggio e cernita – pelatura – separazione pelli – cernita prodotto filettatura – sgrondatura – inscatolamento – aggiunta liquido di governo a pressione atmosferica o sotto vuoto – aggraffatura – sterilizzazione – raffreddamento scatole – magazzinaggio. Preparati in accordo alle buone norme di produzione.

Il prodotto trasformato deve, inoltre, possedere i seguenti requisiti minimi:

  • pomodori pelati interi
  • pomodori pelati a filetti

Il Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP può essere confezionato in contenitori di vetro e in scatole di banda stagnata di scelta standard D. R. F. (doppia riduzione a freddo).
Tali caratteristiche fanno salve future modifiche dei contenitori, rispondenti ad esigenze tecnologiche e mercantili nuove o specifiche ma comunque idonee al prodotto in oggetto, nei limiti consentiti dalle vigenti norme comunitarie in materia.

AREALE DI PRODUZIONE

Il pomodoro ottenuto dalle varietà S. Marzano 2 e KIROS o di linee migliorate, per avvalersi della Denominazione di Origine Protetta (DOP) ‘Pomodoro S. Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino” deve essere prodotto da aziende agricole e trasformato da aziende industriali, entrambi ricadenti nelle aree territoriali così delimitate:

Provincia di Salerno 

  • L’intero territorio dei comuni di S. Marzano, Scafati, S. Valentino Torio;
  • Comune di Baronissi: a nord dal Km 10 della strada “S.S. 88” – confine territorio comune di Fisciano, Ponte S. Chirico – abitato Orignano, ad ovest dal Km 10 della Statale 88 – Località Cariti al di sopra della S.S. 88 – Casa Fumo – Casa Mari – Casal Siniscalchi -100 m. al di sopra della strada S.S. 88, ad est dell’ abitato di Orignano – Masseria Petrone -Casa Faiella  – S. Maria delle Grazie – Strada Comunale S. Agnese e Caprecano a sud da Casa Siniscalchi – Casa Napoli sotto Monticello – Casa Staccarulo – Stradina Comunale Staccarulo e abitato Caprecano.
  • Comune di Fisciano: da località Baliano, i territori, ad est del proprio confine al Km 12 della S.S. 88, segue limite comunale fino alla località Piazza di Pandola, Madonna del Soccorso, Canfora, Pizzolano, Bivio Strada Villa, La Sala, Bivio Strada Carpineta, Località Cappuccino, Borgo Penta, fino a località Bolano.
  • Comune di Mercato S. Severino: zona nord compresa all’interno della strada provinciale Cimitero – Pendino – Costa -Priscoli -Torello – Carifi – Caldo – Ciorani – Piedimonte – Torrente Lavinaro – Capocasale S. Vincenzo – Centro abitato Mercato San Severino -S.S. 88 – Pandola Acigliano – S.Mango – Confine territorio Avellino – Ferrovia fino a centro abitato Mercato S. Severino (territorio compreso tra la ferrovia e la strada S.S. Nazionale) fino a Grafone; zona sud compresa fra la frazione Curteri – S. Angelo – Ospizio -Piazza del Galdo – S. Eustachio (territorio compreso tra la Nazionale e la Provinciale Pendino) Costa – Casa Lombardi.
  • Comune di Siano: da località Torello -Limite comunale – strada Castel S. Giorgio Siano – verso nord – centro abitato Siano – Cimitero – Campomanfoli fino a ricongiungersi con Torello.
  • Comune di Castel S. Giorgio: da Codola – lungo il confine comunale fino a S. Maria a favore da qui per Aiello Campo Manfoli – lungo il confine comunale fino a Torello. Da Frazione S. Croce tutta la zona a sud della S.S. 266 fino a ricongiungersi con Codola.
  • Comune di Roccapiemonte: intero territorio comunale con esclusione della zona ad est della strada provinciale Camerelle – S. Severino.
  • Comune di Nocera Superiore: zona nord – da Masseria La Starza – Strada Provinciale S. Maria delle Grazie Sant’Onofrio – Croce Mallone – Iroma -Materdomini – ad ovest da Masseria La Starza per tutto il confine con il Comune di Nocera Inferiore fino a Croce S. Pietro. Ad est dalla frazione Materdomini – Strada Prov. le Materdominí – Casa Rinaldi- Pecorari -Linea Ferroviaria fino al confine territorio Cava dei Tirreni – Loc. Camerelle. A sud tutta la zona sottostante la S.S. 18 e Torrente Cavaiola, con inizio da confine territorio Nocera Inferiore e fino al confine con Cava dei Tirreni.
  • Comune di Nocera Inferiore: l’intero territorio comunale con esclusione dei centro urbano e dell’intera zona a sud della S.S. 18.
  •  Comune di Sarno: l’intero territorio comunale con esclusione della zona N.E. del tracciato: sorgente S. Marino, Masseria Scarola, Ponte Alarío, centro urbano, cimitiero, S. Maria della Foce, La Marmora, fino al confine prov.Le.
  • Comune di Pagani: l’intero territorio comunale con esclusione della zona sud della strada S. Lorenzo – Pagani.
  • Comune di S. Egidio Monte Albino: l’intero territorio comunale con esclusione della zona a sud della strada intercomunale Angri – Pagani.
  • Comune di Angri: l’intero territorio comunale con esclusione dell’intera zona a sud dell’acquedotto dell’Ausino.

Provincia di Avellino 

  • Comune di Montoro Superiore: da Sud – frazione di Caliano – Strada per S. Eustachio, casa Castello. Ad Est verso Cimitero – località Mercatello. Ad Est segue il confine comunale fino a ricongiungersi con località Caliano.
  • Comune di Montoro Inferiore: da Sud – località P.zza di Pandola seguendo limite prov. le verso Est, incrocio con linea ferroviaria fino all’incrocio con S.S. 88. Segue zona Ovest S.S. 88 fino al limite abitato, Preturo – strada ferrata. Zona Ovest fino a Ponte di Borgo – segue fino ad abitato Borgo – località Marcatello, e da qui verso Sud lungo confine territorio comunale fino ad incrocio strada comunale Piano – S. Pietro. Prosegue a Sud per Ponte Leone fino a ricongiungersi con P.zza di Pandola.

Provincia di Napoli 

  • L’intero territorio dei comuni di Boscoreale, Poggiomarino, Pompei, S. Antonio Abate, S. Maria La Carità, Striano.
  • Comune di Gragnano: da frazione S. Leone segue strada Prov.le Gragnano – Pimonte Castellammare di Stabia Pompei – S. Antonio Abate -Lettere fino a ricongiungersi con la frazione S. Leone.
  • Comune di Castellammare: da strada comunale Gragnano – Castellammare di Stabia con inizio confine territorio Gragnano località Sommozzariello, segue linea ferroviaria fino a località Muscariello, devia a Est verso località Tavemola fino a masseria di Somma e continua lungo il confine comunale fino a ricongiungersi con località Sommozzariello.
  • Altri Comuni: Acerra, Afragola, Brusciano, Caivano, Casalnuovo, Camposano, Castelcisterna, Cicciano, Cimitile, Mariglianella, Marigliano, Nola, Palma, Pomigliano, Scisciano, S. Vitaliano.

L’area sopraddetta è riportata nella cartina della provincia di Salerno con propaggine nelle province di Napoli e Avellino ed è stata perimetrata sulle carte dell’I.G.M.I. a125.000 che fanno parte integrante del presente Disciplinare. Tutti i Comuni sono inclusi nell’Agro Sarnese Nocerino e zone vicine e sono interessati, per la parte di pianura e come utilizzazione, alla zona seminativa irrigua o irrigabile. La parte collinare o a basso rilievo è naturalmente esclusa, non essendo irrigua.

CONSORZIO DI TUTELA DEL POMODORO SAN MARZANO DELL’AGRO SARNESE NOCERINO

La Storia del Consorzio

Il Consorzio S. Marzano partendo da queste premesse, intende perseguire un’azione complessiva di sviluppo economico e di valorizzazione del territorio di riferimento, coinvolgendo tutti gli attori economici, istituzionali e sociali presenti nell’area di coltivazione e trasformazione di questo prodotto. Gli obiettivi che si intendono perseguire sono quindi particolarmente impegnativi.

Svolgere tutte le attività e i compiti attribuiti ai Consorzi di tutela dalla legislazione Comunitaria, Nazionale, Regionale in materia;

  • Provvedere alla tenuta degli albi relativi ai produttori e trasformatori del prodotto che possono fregiarsi del marchio DOP;
  • Promuovere ed attuare un’adeguata politica di concentrazione dell’offerta;
  • Sviluppare e diffondere il miglioramento delle tecniche di coltivazione;
  • Miglioramento della redditività economica dei produttori agricoli.
  • Promuovere il miglioramento genetico e provvedere alla salvaguardia ed alla conservazione del germoplasma degli ecotipi di pomodoro autoctoni, nonché alla loro selezione; compiere tutte le iniziative tendenti al perfezionamento ed al miglioramento del processo di trasformazione agro-industriale del prodotto;

In particolare il Consorzio, per garantire i consumatori, dedica particolare attenzione a tutte le procedure di controllo partendo dai semi, alle piantine, al sistema di coltivazione e di trasformazione per finire alle analisi di laboratorio e vigilerà affinché sul mercato siano immesse solo confezioni di Pomodoro S. Marzano numerate e certificate da Agroqualità, l’Istituto di certificazione designato dal Ministero delle Politiche Agricole.

fonte: Consorzio Pomodoro San Marzano DOP

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